L’Undicesimo Report “Investitori istituzionali italiani: iscritti, risorse e gestori per l’anno 2023”, realizzato da Itinerari Previdenziali, offre un’analisi interessante sull’evoluzione delle politiche di investimento dei fondi pensione negoziali (FPN) nel tempo.
In questo articolo esamineremo il quadro normativo che regola la definizione delle politiche di investimento di questi enti. Successivamente, analizzeremo la composizione complessiva del patrimonio investito da fondi pensione negoziali come Telemaco, con un focus sugli investimenti diretti, cioè quelli effettuati senza l’intermediazione di banche, compagnie assicurative, SGR o SIM.
Concluderemo esplorando i comparti di investimento di Fondo Telemaco, concentrandoci in particolare sul funzionamento del Profilo Life Cycle.
Come sono normati gli investimenti dei fondi pensione?
In Italia, le politiche di investimento dei fondi pensione sono rigidamente regolate per proteggere il risparmio previdenziale da scelte speculative ad alto rischio. Nello specifico, la gestione degli investimenti è disciplinata dal D.lgs. 252/2005, che impone a tutte le forme di previdenza complementare di seguire rigorose regole di prudenza, considerando la natura previdenziale e non speculativa degli investimenti.
Con l’entrata in vigore del D.M. 166/2014, il quadro normativo si è ulteriormente dettagliato, introducendo limiti precisi nella diversificazione degli investimenti. Questo assicura che la composizione dei portafogli segua il principio di prudenza, limitando l’allocazione di strumenti ad alto rischio/rendimento, che possono essere presenti solo in modo marginale e mai prevalente.
Ad esempio, l’art. 5, comma 2, del D.M. 166/2014 stabilisce che i fondi pensione:
“non investono più del 5% delle loro disponibilità complessive in strumenti finanziari emessi da un singolo soggetto e non più del 10% in strumenti emessi da soggetti appartenenti allo stesso gruppo.”
Inoltre, al comma 5 dello stesso articolo si specifica che:
“i fondi pensione possono investire in strumenti finanziari legati a merci entro il limite del 5% delle loro disponibilità complessive, purché emessi da controparti di comprovata affidabilità, solidità e reputazione. Sono vietati i derivati legati a merci che prevedono l’obbligo di consegna del sottostante a scadenza.”
In altre parole, sono vietati gli investimenti speculativi sulle merci, che possono costituire solo una minima parte del portafoglio complessivo. È all’interno di questi stringenti limiti normativi che i fondi pensione negoziali hanno progressivamente implementato le loro politiche di investimento.
Investimenti dei fondi pensione: come si compongono ed evolvono
Alla luce dei vincoli normativi, l’Undicesimo Report “Investitori istituzionali italiani: iscritti, risorse e gestori per l’anno 2023” di Itinerari Previdenziali offre una panoramica dettagliata sugli orientamenti dei fondi pensione negoziali riguardo gli investimenti selezionati per i diversi comparti tra cui gli aderenti possono scegliere.
Negli ultimi sette anni, la composizione degli investimenti ha subito alcune variazioni.
L’analisi del portafoglio complessivo dei 33 fondi pensione negoziali attivi in Italia mostra che la quota predominante è ancora rappresentata dai titoli di debito, come obbligazioni e titoli di Stato, che coprono il 57% degli investimenti. Questa percentuale è in aumento rispetto al 55% del 2022 e al 54% del 2021, a causa soprattutto del crescente numero di titoli di Stato esteri presenti nei portafogli. Tale tendenza riporta i titoli di debito ai livelli del 2020 (57%), dopo aver raggiunto il 60,5% nel 2019 e il 62% nel 2018.
Questo conferma la preferenza dei fondi pensione negoziali per investimenti con forti garanzie a tutela del risparmio, con i soli titoli di Stato che, nel 2023, rappresentano il 38,7% delle risorse gestite.
Nel 2023, inolre, è aumentata la quota investita in azioni, mentre la quota dedicata agli OICR (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio) è rimasta sostanzialmente stabile, attestandosi rispettivamente al 22,4% e all’8,8%. In calo, invece, gli investimenti in valute, che sono passati dal 7,4% del 2022 al 4,18% del 2023.
Fondi pensione negoziali e gestione diretta degli investimenti
Sebbene, in base alla normativa vigente, la maggior parte degli investimenti dei fondi pensione negoziali sia gestita da terzi come banche, SIM, SGR e compagnie assicurative, l’art. 6 del D.M. 166/2014 ha permesso un ampliamento della gestione diretta di parte del patrimonio.
Nel 2023, gli investimenti diretti ammontano a circa 550 milioni di euro, in aumento rispetto ai 380 milioni del 2022 e ai 300 milioni del 2021, rappresentando lo 0,8% del totale dell’attivo netto destinato alle prestazioni.
Questi investimenti diretti si concentrano principalmente nella sottoscrizione di quote di fondi d’investimento alternativi, che includono iniziative ad alto impatto socialee con una forte valenza etica, oltre a opportunità di investimento in progetti economici non quotati sui mercati finanziari.
In particolare, si tratta di investimenti in private equity e private debt, che consentono di acquisire titoli azionari e obbligazionari di società non quotate, ma che offrono comunque potenziali buone performance e prospettive di crescita. Sebbene ancora esigua rispetto al totale, questa quota di investimenti diretti risulta interessante per la sua crescita e composizione.
Comparti Telemaco e Profilo Life Cycle
Dal Report di Itinerari Previdenziali emerge come la politica di investimento dei fondi negoziali sia generalmente orientata alla prudenza, come richiesto dalle normative, ma sia anche capace di esplorare nuove opportunità di investimento.
Questo approccio si riflette anche nella politica di investimento adottata da Fondo Telemaco attraverso i suoi comparti, le cui caratteristiche possono essere così sintetizzate:
- Garantito (White): comparto caratterizzato da un livello di rischio basso, con una gestione prevalentemente orientata verso titoli obbligazionari di breve durata (3-4 anni);
- Prudente (Green): linea di investimento adatto a coloro che cercano stabilità nei risultati annuali, accettando una moderata esposizione al rischio. Gli investimenti sono concentrati su titoli obbligazionari di media durata (5-6 anni);
- Bilanciato (Yellow): comparto pensato per chi mira a rendimenti più elevati nel lungo periodo, accettando una maggiore esposizione al rischio e una certa variabilità nei risultati di anno in anno. Gli investimenti sono bilanciati tra titoli obbligazionari e azionari.
Inoltre, Fondo Telemaco offre ai suoi aderenti un’opportunità in più: la possibilità di scegliere il Profilo Life Cycle. Si tratta di una strategia che automatizza il passaggio tra diverse linee di investimento in base al “ciclo di vita” dell’aderente.
In pratica, nei primi anni di adesione, durante la giovinezza, i contributi dell’iscritto vengono investiti dal Fondo in comparti con maggiore esposizione azionaria, sfruttando l’ampio orizzonte temporale per ottenere rendimenti più elevati e assorbire eventuali perdite. Con l’avvicinarsi dell’età pensionabile, in maniera del tutto automatica e senza che l’aderente debba fare alcunché, si passa gradualmente a comparti meno rischiosi, secondo il seguente schema:
ANNI MANCANTI AL PENSIONAMENTO | COMPARTO DI INVESTIMENTO |
Oltre 20 anni | 100% Bilanciato |
Da 20 anni a 16 anni | 50% Bilanciato – 50% Prudente |
Da 15 anni a 9 anni | 100% Prudente |
Da 8 anni a 4 anni | 50% Prudente – 50% Garantito |
Da 3 anni | 100% Garantito |
Per approfondire, invitiamo a consultare il nostro articolo Come funziona il Profilo Life Cycle e il video dedicato:
Messaggio promozionale riguardante forme pensionistiche complementari. Prima dell’adesione leggere la Parte I “Le informazioni chiave per l’aderente” e l’Appendice “Informativa sulla sostenibilità” della Nota informativa.